Nelle prossime ore Lega, FdI e Forza Italia metteranno sul tavolo i nomi per il Governo. Da risolvere ancora il nodo Viminale.
Nei prossimi giorni si accelererà il lavoro per la formazione del Governo, un lavoro che va avanti insieme al dossier sull’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Dovrebbe essere Giorgia Meloni che, dopo aver vinto le elezioni, ha già messo in piedi un piano per il Paese sul tema della flax tax e delle pensioni, oltre al dossier di raccordo con il governo.
Formazione di Governo
L’ex presidente della Camera Gianfranco Fini si è recato alla sala stampa estera per difendere il presidente di Fdi a spada tratta. “Nessun rischio di deriva e basta declinare il concetto di sovranismo in maniera strumentale”. Chi ha vinto le elezioni dovrebbe fare gli interessi del Paese senza far saltare l’Europa.
Infatti la Meloni ha già iniziato a lavorare impegnandosi per risolvere le questione di grave entità. Ad iniziare dal dossier di raccordo con il governo, e poi il programma che punta alla flat tax incrementale e anche riguardo all’argomento pensioni con cui FdI pensa di incentivare la flessibilità in uscita ma senza fughe in avanti.
“Non vedrei alcun problema a fare la flat tax per le partite Iva fino a 100 mila euro direttamente in legge di bilancio, allo Stato non dovrebbe costare più di tanto, sotto al miliardo”, ha detto il sottosegretario al ministero dell’Economia Freni a Restart.
La riunione a Roma
Per i dicasteri chiave è previsto un confronto con il presidente della Repubblica, per cui Draghi parteciperà al Consiglio europeo fissato per il 20 ottobre a Roma. Si assicura che non c’è alcuna volontà di “creare fratture tra l’attuale governo e quello che verrà ma spiegano anche che i documenti che arriveranno a Bruxelles saranno il frutto del lavoro e degli approfondimenti dell’esecutivo ora in carica”.
Sulla formazione del governo, Confindustria avverte sui rischi della flat tax e sul tema dei preponsionamenti. La Lega d’altra parte non vuole arretrare su flat tax e pensioni. A tal proposito Giorgia Meloni spiega quale sarà il suo metodo: cautela, coinvolgimento di tutti, unità.
Da Lega e Forza Italia arriva la dichiarazione che per il Governo servono figure che sappiano occuparsi con competenza dei dossier, a partire da quelli che dovranno gestire l’applicazione del Pnrr. In gioco non è solo il centrodestra ma il Paese, il ‘refrain’.
Per quanto riguarda il Viminale, Matteo Salvini non rinuncia all’idea di tornare a ricoprire il ruolo di ministro dell’Interno, e domani al Consiglio federale potrebbe ottenere il ‘mandato’ della Lega. Al momento è prevista l’assegnazione di una delle due Camere alla Lega e l’altra a FI ma a palazzo Madama c’è pure l’ipotesi che sia La Russa a poter presiedere l’Aula.